Giuseppe Riva

Amore 2.0

Pro e contro della seduzione online

Per una relazione stabile è meglio incontrarsi faccia a faccia oppure online?

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Come comunichiamo oggi? Secondo i dati recentemente pubblicati da Hootsuite, le tecnologie giocano un ruolo sempre più centrale nelle nostre pratiche comunicative.

Il numero di utenti attivi su Internet ha superato i 3 miliardi e mezzo circa, quasi il 50% degli abitanti della terra (oggi circa 7.5 miliardi di persone). E, di loro, più di 2 miliardi e mezzo (penetrazione 37%) sono utenti dei social media. In pratica, 1 terrestre su 3 usa un social network, indipendentemente dall’età e dalla collocazione geografica. Questa nuova situazione sta progressivamente modificando non solo le modalità di relazione interpersonale, ma anche il modo in cui creiamo relazioni di coppia (Amore 2.0) con vantaggi e svantaggi.

Cosa cambia se voglio far colpo su una persona a una festa o su un social network? Per una relazione stabile è meglio incontrarsi faccia a faccia oppure online? 

Come ho raccontato nel mio libro I social network (www.isocialnetwork.info), i social media introducono 3 nuovi elementi nelle relazioni interpersonali:

  • cambiano radicalmente il ruolo della corporeità nella relazione interpersonale;
  • consentono un uso più strategico della comunicazione;
  • allargano la base dei soggetti raggiungibili.

Vediamoli insieme per capirne le conseguenze.

Partiamo dal primo: il corpo reale con i suoi movimenti e le sue emozioni assume un ruolo marginale nel processo di seduzione. Viene sostituito da un corpo digitale formato da una pluralità di immagini parziali e contestualizzate che diventano un potente strumento comunicativo e persuasivo con cui raggiungere i propri obiettivi.

In pratica, il corpo non è più l’espressione maggiormente visibile della propria identità sessuale, ma piuttosto uno strumento comunicativo molto efficace da utilizzare sia in termini di seduzione ed espressione sessuale sia per la gestione della relazione e del proprio posizionamento sociale.

Allo stesso tempo, però, questo corpo digitale, insieme alle storie raccontate da noi e dai nostri amici nei social network, assume vita propria restando presente e visibile anche quando noi non lo vogliamo, con tutti i problemi del caso.


Il differente ruolo del corpo sottolinea l’importanza della dimensione strategica nell’Amore 2.0. Infatti, il processo seduttivo si articola in una sequenza di interazioni relativamente stabile, strutturata in 2 fasi: la creazione di un’impressione di sé nell’altro e la scelta di una strategia seduttiva.

Il primo passo consiste nel rendersi visibile all’altro e creare una prima forma di contatto, attraverso l’“amicizia” e la presenza nella propria bacheca.

Il passo successivo consiste nell’attirare l’attenzione dell’altro e disvelarsi progressivamente, utilizzando una strategia seduttiva.

Numerose sono le strategie seduttive utilizzabili in un social network:

• la somiglianza: dimostrare di avere interessi comuni e di condividere le stesse idee spinge l’altro ad aprirsi;

• la complementarità: capita spesso di cercare persone che abbiano caratteristiche complementari alle nostre. Per esempio, se siamo timidi ci può interessare una persona decisa;

• l’uso dell’ironia: essere ironici permette di rompere il ghiaccio facilitando l’interazione;

mostrare attenzione e apprezzamento per l’altro: piacere a una persona aumenta la propria autostima e spinge il soggetto a ricambiare. Tuttavia, perché questa strategia funzioni, conviene aumentare progressivamente il livello d’interesse dimostrato all’altro. Ciò consente di limitare il rischio di rifiuto e allo stesso tempo attira l’attenzione;

aprirsi all’altro: l’apertura verso l’altro e la condivisione di aspetti intimi di sé aumentano il livello di empatia e l’interesse per l’altro. Come per l’interesse, questa strategia funziona meglio se l’apertura avviene in modo graduale.

Cosa implica l'uso massiccio di strategie di seduzione dell’Amore 2.0?

Da una parte, si riducono i rischi della seduzione faccia a faccia, diminuendo drasticamente la possibilità di ricevere un rifiuto. Perché rischiare di vestirsi in maniera inadeguata, di non dire la cosa giusta al momento giusto o di sentirsi fuori posto in una festa oppure in discoteca, se online è tutto più semplice? E poi, la sensazione di rischiare di meno porta le persone ad osare di più online.

Molte persone che non proverebbero mai a invitare a casa loro una ragazza conosciuta cinque minuti prima a una festa, lo fanno invece senza problemi sui social media. Lo stesso vale leggendo gli scambi di due adolescenti su WhatsApp: spesso i contenuti hanno contenuti così espliciti da non fare invidia ai romanzi a luce rossa. Perché?

Perché online non si sperimentano direttamente gli aspetti emotivi del rifiuto che si prova, invece, se il partner ci dice di no guardandoci negli occhi. Ovviamente questo ha anche un costo: priva il soggetto di un importante punto di riferimento nel processo di apprendimento e comprensione delle emozioni proprie e altrui.

Competenza che rimane critica nel momento in cui la relazione da online diventi offline. A questo proposito i dati sul numero di separazioni forniti dall’ISTAT sono indicativi. Prima dell’avvento di Internet, nel 1995, in Italia esse erano circa 50000 all’anno. Ora invece sono oltre 90000, di cui più di un decimo nei primi quattro anni.

I social media non solo riducono drasticamente i tempi e i rischi della seduzione, ma in più facilitano in termini significativi la ricerca di nuovi compagni. Pensiamo a un social network come Tinder: grazie alla geolocalizzazione ci vengono proposti subito potenziali partner geograficamente vicini a noi.

E se entrambi gli utenti sono interessati, è possibile iniziare subito una conversazione e/o pianificare un incontro. Ma anche su un social network generalista come Facebook è facilissimo trovare qualche ex che non sarebbe così dispiaciuto della possibilità di sperimentare una nuova relazione.

Anche qui abbiamo, però, l’altro lato della medaglia. Davanti a un’estrema facilità nel trovare nuovi partner, perché accontentarsi di un unico compagno? Il risultato è la difficoltà nel realizzare e sostenere relazioni durature.

Al riguardo, i dati ISTAT sono impietosi: nel 2008, subito prima dell’esplosione dei social media, i matrimoni in Italia erano 246000, oggi sono poco più di 190000, una riduzione di quasi un quarto, in meno di dieci anni. In conclusione, quando scegliere l’Amore 2.0? I dati sono molto chiari e ci dicono che se i social media sono più efficaci per trovare un partner momentaneo, la relazione faccia a faccia è più efficace per cercare un compagno a lungo termine.

Questo articolo è di ed è presente nel numero 264 della rivista. Consulta la pagina dedicata alla rivista per trovare gli altri articoli presenti in questo numero. Clicca qui