CINEMA: Volevo nascondermi
Una nuova pellicola sul pittore Ligabue, «al matt», come lo chiamavano al suo paese. Con una stupefacente prova d’attore di Elio Germano.
È il 1928. Nel gelo dell’inverno – siamo nella prima parte di Volevo nascondermi (Italia, 2020, 120’) – Antonio Ligabue (Elio Germano) si rintana nella sua capanna, nel folto degli alberi di una golena del Po. Toni «al matt», come lo chiamano a Gualtieri, in provincia di Reggio Emilia, si nasconde per sfuggire a un mondo che lo rifiuta. Lì lo incontra lo scultore Marino Mazzacurati (Pietro Traldi). Lui lo guarda da lontano, impaurito come un animale braccato, eppure curioso. Dopo qualche giorno, Mazzacurati riesce ad avvicinarlo e a fatica lo convince a passare i mesi più freddi nella casa della madre. Inizia così la sua lenta riemersione dalla più cupa delle solitudini.
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AccediQuesto articolo è di ed è presente nel numero 280 della rivista. Consulta la pagina dedicata alla rivista per trovare gli altri articoli presenti in questo numero. Clicca qui