Cyberbullismo
Ecco alcuni aspetti del bullismo online e qualche consiglio su come fronteggiarlo.
I bulli sono sempre esistiti. Come ricorda lo psicologo scandinavo Dan Olweus, il bullo compie intenzionalmente attacchi e molestie ripetute ai danni di qualcuno. E nei ricordi di numerosi lettori c’è sicuramente anche quello di un compagno di classe o di scuola che corrisponde a questa definizione. Tuttavia, il bullo di oggi è sempre più un cyberbullo che usa la tecnologia per attaccare e molestare i compagni, e ciò, come ha spiegato la rivista Pediatrics (https://tinyurl.com/yck72wg4) in un recente articolo lo porta ad avere caratteristiche e comportamenti diversi dai bulli del passato.
Come ricorda anche nel proprio sito la Polizia Postale (https://www.commissariatodips.it/), il cyberbullo ha un’età compresa tra i 10 e i 16 anni, spesso è un bravo studente e ha una competenza informatica superiore alla media. A differenza dei bulli del passato, il cyberbullo non picchia fisicamente nessuno e spesso non è nemmeno immediatamente riconoscibile come tale. Invece si sostituisce ai compagni di classe più timidi nei profili dei social network, a nome di altri diffonde immagini e informazioni riservate tramite messaggi sui telefonini, racconta sui social particolari personali o dichiara la disponibilità sessuale a nome delle compagne. Solo nei casi più gravi si espone direttamente, minacciando i compagni o le compagne di diffondere immagini o informazioni private. In questi casi, che avvengono tipicamente negli ultimi anni delle superiori e coinvolgono anche le ragazze – 1 bullo su 6 è di sesso femminile – i comportamenti diventano più vessatori, più simili ai maltrattamenti e agli insulti del bullismo classico.
Queste caratteristiche rendono il cyberbullismo più insidioso del bullismo tradizionale. Se il bullismo avviene in luoghi e tempi ben precisi, il cyberbullo può colpire la propria vittima in ogni momento e da ogni luogo senza rendersi riconoscibile. Inoltre, le immagini e i messaggi condivisi, grazie alle tecnologie digitali, possono raggiungere velocemente un grande numero di utenti, che a loro volta possono diffonderle, aumentandone significativamente l’impatto.
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CyberbullismoQuesto articolo è di ed è presente nel numero 279 della rivista. Consulta la pagina dedicata alla rivista per trovare gli altri articoli presenti in questo numero. Clicca qui