Per essere più soddisfatto della tua vita prova ad essere più giocoso
La giocosità è un tratto della personalità che permette alle persone di trasformare le situazioni quotidiane in esperienze divertenti, intellettualmente stimolanti o personalmente interessanti. Ci sono persone che amano i giochi di parole e mentali, sono curiose, si divertono a giocare, riescono ad adottare più facilmente nuove prospettive e a rendere avvincente un compito monotono. Inoltre chi è giocoso sperimenta un livello maggiore di benessere e vive relazioni interpersonali più soddisfacenti.
Ma chi non è giocoso può diventarlo? In base ai risultati della ricerca coordinata da René Proyer della Martin Luther University ad Halle-Wittenberg, la giocosità può essere allenata: tutti possiamo diventare un po’ più giocosi – anche se non è proprio nelle nostre corde – e quindi vivere meglio. I ricercatori hanno selezionato 533 partecipanti da un campione più ampio di 2000 soggetti: tutti hanno risposto a una serie di test e questionari sulla giocosità, sulla felicità e sulla depressione, poi sono stati assegnati casualmente a 3 gruppi sperimentali e 1 di controllo. A tutti è stato chiesto di dedicare 15 minuti ogni sera, prima di dormire, per 7 giorni consecutivi, allo svolgimento di un esercizio: per i gruppi sperimentali si trattava di scrivere, rispettivamente, 3 cose divertenti e giocose accadute durante la giornata, le esperienze in cui avevano usato la loro giocosità in un modo diverso da quello a cui erano abituati (per esempio, facendo qualcosa di giocoso sul posto di lavoro) oppure le esperienze ludiche che avevano avuto nel corso della giornata (che ne fossero stati spettatori oppure attori). Il gruppo di controllo, invece, doveva dedicare i 15 minuti per scrivere alcuni dei primi ricordi d’infanzia.
Conclusi i 7 giorni di esercizi, i partecipanti hanno ricompilato i questionari e poi di nuovo dopo 2, 4 e 12 settimane. L’ipotesi degli autori, infatti, era che gli esercizi avrebbero condotto le persone a focalizzare consapevolmente la loro attenzione sulla giocosità e quindi a usarla più spesso, portandole ad esperire emozioni positive che a loro volta avrebbero influenzato il loro benessere. Dai risultati, in effetti, è emerso che gli esercizi in tutti e 3 i gruppi sperimentali hanno portato a un aumento della giocosità fino a 12 settimane, sebbene gli effetti tendessero a diminuire nel tempo. In particolare, la condizione delle «3 cose giocose» è risultata la più efficace, in quanto le differenze con i punteggi del gruppo di controllo erano molto maggiori rispetto alle altre. Le analisi relative al benessere e ai sintomi depressivi hanno inoltre rilevato un aumento complessivo del primo e una diminuzione dei secondi in tutti i soggetti che hanno svolto gli esercizi sulla giocosità.
Secondo gli autori, quindi, lo studio dimostra che la giocosità può essere indotta e che ciò ha effetti positivi per le persone, anche se per un breve periodo, e apre la strada a nuove ricerche e a possibili applicazioni in ambito lavorativo o personale. In effetti, se un po’ di giocosità migliora il nostro benessere e le nostre relazioni e ci fa sentire più soddisfatti della nostra vita, potremo iniziare già da ora ad allenarci.
di Paola Anna Sacchetti
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Proyer R. T., Gander F., Brauer K., Chick G. (2020), «Can playfulness be stimulated? A randomised placebo–controlled online playfulness intervention study on effects on trait playfulness, well–being, and depression», Applied Psychology: Health and Well-Being, DOI: 10.1111/aphw.12220
Questo articolo è di ed è presente nel numero 284 della rivista. Consulta la pagina dedicata alla rivista per trovare gli altri articoli presenti in questo numero. Clicca qui