Paola A. Sacchetti

Il disturbo non verbale è più diffuso di quanto si credesse

disturbo-non-verbale.jpg

Anche se il “disturbo non verbale” non compare ancora nei manuali diagnostici, negli anni i clinici hanno individuato numerosi bambini che mostrano cadute nelle abilità visuo-spaziali, difficoltà fino-motorie, nell’apprendimento di discipline che implicano le abilità spaziali (come la matematica e la geometria), nell’attenzione, ma che hanno buone abilità verbali e non hanno difficoltà di lettura. Queste rilevazioni hanno portato gli specialisti a proporre delle linee guida per la diagnosi e l’intervento, anche in Italia (AIRIPA, 2018), e ad avviare una Consensus Conference, promossa dalla Columbia University di New York, con l’obiettivo di individuare criteri condivisi da proporre al panel del DSM (il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) per inserire la diagnosi nella prossima edizione. 

Proprio la Columbia University, con l’équipe coordinata da Amy Margolis, ha di recente pubblicato il primo studio sulla prevalenza del disturbo nella popolazione generale del Nordamerica e ha scoperto che è più comune di quanto si pensasse, tanto da renderlo uno dei disturbi dell’apprendimento più diffuso. I ricercatori hanno analizzato 3 campioni indipendenti di bambini e ragazzi dai 6 ai 19 anni negli Stati Uniti e in Canada, i cui dati sono stati raccolti all’interno di altrettanti studi sulla popolazione generale. Per identificare i soggetti con Disturbo Non Verbale (DNV), gli autori hanno preso in considerazione 3 aspetti: 1) presenza di deficit visuo-spaziali (≤16° percentile), misurati con le scale di intelligenza Wechsler, o una discrepanza tra capacità verbali e visuo-spaziali di almeno 15 punti, e capacità di decodifica di lettura di singole parole intatte; 2) deficit in 2 su 4 aree tra abilità motorie, calcolo matematico, funzioni esecutive visive o abilità sociali; 3) assenza di un disturbo dello spettro dell’autismo. Con questi criteri, su 1.4 milioni di bambini e ragazzi del campione ne hanno individuati 2596 con DNV. Dopo aver ponderato i risultati con le caratteristiche demografiche e la presenza di diagnosi di ADHD, DSA, autismo, ansia e depressione, hanno stimato la prevalenza e hanno scoperto che il 3-4% dei soggetti soddisfa i criteri di DNV. Tradotto in numeri, si tratterebbe di quasi 3 milioni di bambini in tutta la popolazione statunitense sotto i 18 anni. Un risultato inaspettato. Invece, in linea con le loro ipotesi, hanno verificato che molti soggetti con DNV avevano ricevuto altre diagnosi, al primo posto di ADHD e, a seguire, di disturbo d’ansia, proprio perché spesso i bambini/ragazzi con DNV manifestano problemi di attenzione e ansia.

Per gli autori, questo dato suggerisce che è necessaria una maggiore conoscenza dei segnali di DNV per non confonderlo in particolare con l’ADHD, che ha infatti alcune manifestazioni simili, come difficoltà a scuola o nelle situazioni sociali e disattenzione. Tuttavia, tra il 7 e il 50% dei soggetti con DNV non ha ottenuto alcuna diagnosi: un dato significativo, perché indica l’importanza di avere criteri condivisi e dell’inserimento del disturbo tra quelli codificati dai manuali diagnostici, per consentire un’identificazione precoce e avviare un intervento tempestivo, così da migliorare la qualità della vita di questi bambini e ragazzi.

di Paola A. Sacchetti

Riferimenti bibliografici:
AIRIPA - Associazione Italiana per la Ricerca e l’Intervento nella Psicopatologia dell’Apprendimento (2018), Riflessioni sul Disturbo Nonverbale (NLD). Proposta per linee guida AIRIPA,
www.airipa.it/wp-
content/uploads/2018/05/linee_guidaNLD-1.pdf

Margolis A. E., Broitman J., Davis J. M., Alexander L., Hamilton A., Liao Z., Banker S., Thomas L., Ramphal B., Salum G. A., Merikangas K., Goldsmith J., Paus T., Keyes K., Milham M. P. (2020), «Estimated prevalence of Nonverbal Learning Disability among North American children and adolescents», JAMA - Journal of American Medical Association Network Open, 3 (4), e202551, DOI: 10.1001/jamanetworkopen.
2020.2551

Questo articolo è di ed è presente nel numero 280 della rivista. Consulta la pagina dedicata alla rivista per trovare gli altri articoli presenti in questo numero. Clicca qui