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Le parole che usiamo e il nostro livello di maturità

Le parole che impieghiamo nelle nostre conversazioni quotidiane dicono qualcosa di importante sul livello di maturazione della nostra personalità: questa la conclusione di una nuova ricerca americana intitolata «Personality development through natural language» e da poco pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature Human Behaviour.

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Analizzando un campione di 44 000 frammenti di linguaggio parlato, i ricercatori hanno elaborato un diagramma che raffigura le diverse fasi di sviluppo dell’Io sulla base delle parole utilizzate nella vita quotidiana.

Secondo quanto ipotizzato dal team di ricerca, lo sviluppo partirebbe da uno stadio cosiddetto “impulsivo”, per approdare a uno stadio finale detto “autonomo integrato”, passando per livelli intermedi (nell’ordine: “auto-protettivo”, “conformista”, “autoconsapevole”, “coscienzioso”, “individualista”).

Sul diagramma, in corrispondenza di ognuno dei 7 stadi evolutivi, i ricercatori hanno elencato le espressioni linguistiche peculiari, cosa che ha permesso di delineare alcuni marcatori linguistici di maturità o immaturità della personalità. Eccone alcuni: innanzitutto, nel corso dello sviluppo, si passerebbe da un linguaggio “egocentrico”, caratterizzato da un ampio uso del pronome di prima persona singolare “io”, a un linguaggio progressivamente più ricco di elementi che denotano un maggiore complessità, tra cui congiunzioni avversative quali “ma” e “sebbene”.

Inoltre, livelli di maturità inferiori dell’Io sarebbero caratterizzati da un frequente uso di termini afferenti all’area degli impulsi (parolacce, parole che esprimono rabbia o attinenti alla sfera semantica del corpo, del sesso e del cibo), mentre livelli più evoluti correlerebbero con una maggiore lunghezza delle frasi utilizzate.

Secondo Kevin Lanning, autore principale dello studio, i risultati di questa ricerca possono fornire nuove chiavi per analizzare il livello di maturazione della personalità umana. Ha concluso lo studioso: «Se lo sviluppo dell’Io può essere valutato sulla base del linguaggio quotidiano, l’analisi del contenuto dei testi – dai post di Twitter ai discorsi politici, dalle storie per bambini ai piani strategici – può fornire nuove intuizioni sul nostro stato di sviluppo morale, sociale e cognitivo».

 

Riferimento bibliografico

K. Lanning, R. E. Pauletti, L. A. King, D. P. McAdams (2018), «Personality development through natural language», Nature Human Behaviour, doi: 10.1038/s41562-018-0329-0

Questo articolo è di ed è presente nel numero 268 della rivista. Consulta la pagina dedicata alla rivista per trovare gli altri articoli presenti in questo numero. Clicca qui