Nella mente degli adolescenti
In genere il comportamento degli adolescenti è associato ad una personalità ribelle, non incline al compromesso e nettamente in contrapposizione al mondo degli adulti. Recenti studi in ambito neuroscientifico dimostrano che ciò è dovuto a specifici fattori ormonali e maturativi.
Marco sa bene che spingere il motorino al massimo è rischioso, basta una buca e il volo è assicurato: eppure sorpassa sulla destra una fila di automobili e infine taglia la strada alla prima mettendosi in testa, soddisfatto della sua impresa.
Andrea sa bene che il sesso non protetto è pericoloso in tempi in cui l’AIDS è di nuovo in aumento, eppure si lascia prendere dall’entusiasmo di questo nuovo rapporto e di sesso protetto non se ne parla nemmeno.
Samantha ondeggia con le braccia alzate al ritmo della musica della discoteca, un ragazzo, per di più carino, le allunga un bicchiere con una bibita: «E dai, non è mica veleno», le dice sorridendo. Samantha sa che in discoteca ti possono propinare droghe dagli effetti dissestanti, eppure accetta e tracanna tutto d’un sorso.
Marco, Andrea, Samantha, tre adolescenti che, come tanti loro coetanei, agiscono d’impulso, ignorando il richiamo della ragione: si comportano così perché la loro testa, o meglio il loro cervello, è fatto in quel modo, un vero e proprio campo di battaglia tra ragione ed emozione, tra percezione del rischio e anticipazione della ricompensa, insomma un cervello tipico della loro età.
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AccediQuesto articolo è di ed è presente nel numero 257 della rivista. Consulta la pagina dedicata alla rivista per trovare gli altri articoli presenti in questo numero. Clicca qui