Paure dei bambini: come si formano e come aiutarli a superarle
Quali sono le paure infantili più diffuse e come aiutare i bambini a superarle? Lo abbiamo chiesto alla Prof.ssa Silvia Bonino, membro del comitato scientifico di Psicologia contemporanea e professore onorario di Psicologia dello sviluppo all'Università di Torino.
La cosa di cui i bambini hanno più paura è perdere la sicurezza che viene dalla presenza dei genitori o di altri adulti. Questa è una cosa di cui spesso gli adulti non si rendono conto, perché i bambini non la verbalizzano, soprattutto quando sono molto piccoli: il loro maggiore timore è quello di perdere la sicurezza, la presenza, l’aiuto degli adulti.
I bambini sanno che gli adulti sono il loro riferimento, sanno che hanno bisogno di questa presenza, e quindi questa è la paura di fondo.
Il bambino hanno bisogno di essere rassicurati su questo, gli adulti devono dire che ci sono e dimostrarglielo con i fatti, ma poi verbalizzarli, dire che ci sono e che nei momenti di difficoltà saranno presenti. I bambini devono sentire di poter contare sugli adulti.
Questo vuol dire che un bambino che ha un buon rapporto di attaccamento, che ha un buon rapporto con i genitori, che è sicuro del loro affetto, prova meno anche le altre paure.
In maniera più indiretta, altre paure possono derivare da paure degli adulti. Pensiamo alla paura dei ladri, che può essere qualcosa che i bambini verbalizzano perché indirettamente indotti dagli adulti.
Altre volte però, la paura è la maniera per esprimere la paura di cui parlavamo prima, cioè il bambino ha delle insicurezze rispetto alla famiglia, magari ha sentito i genitori litigare, teme che ci sia qualcosa che sta andando male e allora emergono altre paure che sono un po' una concretizzazione di una paura più profonda.
In realtà anche gli studi sulle situazioni di vero pericolo, ad esempio situazioni di guerra o di disastri naturali, che purtroppo i bambini spesso si trovano a vivere, ci dicono che il bambino fa sempre riferimento all'adulto, e che quindi è importante la reazione dell’adulto che dovrebbe essere una reazione positiva che dia al bambino fiducia e sicurezza.
E' quello che era già stato studiato in passato, il cosiddetto riferimento sociale, cioè il bambino utilizza l'adulto come riferimento per capire se la situazione è una situazione devastante, pericolosa, oppure no.
In situazioni di grave pericolo l'adulto ha una responsabilità, non che debba far finta che il pericolo non ci sia, ma dare un messaggio di fiducia, di sicurezza. Non dobbiamo mai dimenticare che i bambini sono bambini, e l'adulto per loro è un riferimento veramente molto importante su cui si fonda la loro sicurezza.