Psicologia dei colori: come influenzano il nostro cervello
L’effetto dei colori su mente, comportamento, emotività e performance secondo la ricerca scientifica.
Sentiamo spesso parlare dell’effetto dei colori sulla nostra psiche, eppure queste informazioni arrivano alle nostre orecchie perlopiù in forma di intuizioni, e solo in rari casi viene fatto un qualche riferimento a studi scientifici. Ma cosa dice la ricerca a riguardo? Quali sono i risultati più accreditati rispetto all’influenza dei colori sulla nostra mente?
L’effetto calmante del blu
Abbiamo la tendenza ad associare il blu a un mare calmo e dunque a un effetto rilassante… beh, secondo una recente review (Westland et al., 2017) potrebbe essere davvero così! Nello specifico, la luce di tonalità blu causerebbe una riduzione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa (al contrario di quella rossa, che andrebbe invece ad aumentarle). Tale effetto calmante, confermato anche da altri lavori (AL-Ayash et al., 2016), darebbe ulteriore fondamento scientifico alla decisione di installare luci blu sulla piattaforma della linea ferroviaria Yamanote di Tokyo, accorgimento che ha permesso di ridurre i tentati suicidi in quel luogo del 74% (Mttsubayashi et al., 2014).
Il verde: concentrazione e benessere
Un aumento della concentrazione e una generale sensazione di benessere sembrano invece essere gli effetti promossi dal colore verde. In questa direzione lo studio di Lee e colleghi (2015) mostra come la semplice vista di uno scenario verde fuori dalla propria finestra (rispetto a uno di cemento) sia in grado di aumentare notevolmente attenzione e benessere percepito sul luogo di lavoro. Tale effetto sembra collegarsi alla teoria della biofilia e alle potenzialità ristorative degli elementi naturali (Kaplan, 1995), essendo il verde il colore predominante in natura. Secondo queste prospettive, gli esseri umani, avendo ricevuto per milioni di anni un vantaggio evolutivo dalla possibilità di contatto con contesti naturali, avrebbero sviluppato un’innata propensione a reagire positivamente davanti a essi.
E il rosso? Mix!
Il colore rosso sembrerebbe infine associarsi a effetti eterogeni. Hill & Barton (2005), ad esempio, hanno scoperto che le squadre sportive con divisa rossa tendono a vincere di più rispetto a quelle con divisa blu. L’ipotesi dei ricercatori è che il rosso trasmetterebbe un messaggio di aggressività, fornendo un vantaggio competitivo. Più in generale, il rosso potrebbe avere un effetto attivante, dato in linea con la ricerca di Mehta & Zhu (2009) secondo cui esso andrebbe a migliorare la performance in compiti focus-oriented, cioè quelli che richiedono una buona reattività ai dettagli (al contrario del blu, che sarebbe più efficace in compiti creativi).
Altri lavori sottolineano come il vestirsi di rosso possa far apparire le donne più attraenti per il sesso maschile (Guèguen, 2012), ma meno gradite al sesso femminile (Pazda el al., 2014). Infine, quando si tratta di cibo, il rosso potrebbe avere un effetto disincentivante, visto che le persone sembrano mangiare e bere meno quando utilizzano piatti e tazze rossi, probabilmente per un’associazione inconsapevole con i concetti di “stop” e “pericolo” (Genschow et al., 2012).
Questi sono solo alcuni degli studi condotti negli ultimi anni nell’ambito della psicologia dei colori, una branca affascinante e con notevoli risvolti applicativi, molti dei quali devono ancora essere esplorati. Ad esempio rimane da chiarire in diversi casi se i colori abbiano di per sè un effetto sulla nostra psiche o se la loro influenza sia appresa, ossia successiva ad associazioni determinate da cultura e società.