Il principio del sentimento
Secondo un registro tutto al femminile, rappresentato dalle psicologhe Alessandra Salerno e Benedetta Serni, ecco due letture di che cosa significhi dare avvio a una relazione amorosa da un punto di vista (anche) psicologico.
In questo numero la rubrica “Psicologi a confronto” propone a due esperte di approfondire il tema dell’inizio, inteso come avvio di una relazione sentimentale. Un argomento particolarmente ricco di spunti e riflessioni, per quanto riguarda sia l’ambito della nostra ricerca e dei nostri studi psicologici sia l’analisi e l’interpretazione della società contemporanea in generale.
Per quanto la psicologia abbia tentato di spiegare i misteri dell’amore attraverso leggi e teorie scientifiche, le relazioni sentimentali sono spesso imprevedibili. Le dinamiche aurorali di coppia sono un ottimo punto di vista per osservare le risposte dei singoli individui rispetto alla costruzione delle basi su cui far poggiare una relazione solida e duratura.
Cosa ci attrae così fortemente in alcune persone e cosa contribuisce invece a respingerne altre? Quali sono i principali processi di crescita e metamorfosi nelle relazioni di coppia? Quali i fattori che facilitano o minacciano la qualità delle relazioni sentimentali? Abbiamo rivolto queste domande a due esperte, Alessandra Salerno, psicologa, psicoterapeuta familiare e docente universitaria, e Benedetta Serni, psicologa clinica.
Parlare di coppia e di famiglia non può prescindere dalla società in continuo mutamento in cui viviamo, sottolinea Alessandra Salerno. “Stare insieme”, oggi, presenta caratteristiche che un tempo non erano immaginabili. Ai luoghi reali si affiancano o si sostituiscono contesti virtuali in cui dar vita ai tradizionali processi di corteggiamento.
Per dare inizio a una nuova relazione affettiva è necessario avere un buon rapporto con se stessi, ed è qui che Benedetta Serni descrive quel momento di transizione fra una relazione e l’altra che spesso richiede la «ricostruzione di un rapporto armonioso con se stessi» prim’ancora che con un’altra persona.
Salerno evidenzia inoltre come aspetti normativi della relazione amorosa quali routine, abitudine, noia e responsabilità possano essere causa di rottura, in quanto interpretati come prova concreta della disfunzionalità della relazione stessa.
Nel descrivere gli elementi fondamentali per una coppia, le voci delle due esperte concordano nel sottolineare l’importanza di intimità emotiva, passionalità, progettualità e impegno. Relazioni sentimentali diverse presentano combinazioni diverse a seconda di quale elemento prevalga.
Iniziare una nuova relazione di coppia richiede, dunque, consapevolezza e impegno per ristabilire costantemente nuovi equilibri.
LA COPPIA OGGI - Alessandra Salerno
Parlare di coppia e di famiglia oggi significa innanzitutto richiamare i concetti di cambiamento e trasformazione; le riflessioni scientifiche, le ricerche e i contributi degli studiosi sul tema delle relazioni affettive non possono infatti che interrogarsi su cosa significhi nell’epoca attuale vivere la relazione di coppia in una società in continuo mutamento, dove il tema dello “stare insieme” presenta spesso caratteristiche che un tempo non erano nemmeno immaginabili (Salerno e Lena, 2017).
Già a partire dalla fase di formazione della coppia, è profondamente mutato il contesto entro il quale sono posti in essere i processi di corteggiamento e amoreggiamento tradizionalmente noti (Salerno e Lena, 2016). Ai consueti luoghi reali si affiancano o sostituiscono anche luoghi virtuali (social network, siti per incontri online, chat ecc.) che consentono di vivere la fase dell’innamoramento secondo schemi e filtri, da un lato, rassicuranti (siamo “protetti” dall’anonimato e abbiamo più tempo per studiare l’altro e decidere cosa svelare di noi) ma, dall’altro, rischiosi (chi c’è dall’altro lato dello schermo?).
Ma cosa ci attrae di una persona, tanto da determinare il nostro innamoramento? La scelta del partner è una strana mescolanza fra mandato familiare (cioè il ruolo che in ogni famiglia viene assegnato ai vari membri in modo più o meno implicito) e ricerca di soddisfacimento di bisogni personali (Angelo, 1999). Anche nella società attuale, in cui la pressione della famiglia su scelte individuali, come “chi sposare”, è decisamente allentata e l’autodeterminazione individuale, soprattutto della donna, rispetto alle scelte di vita sembra essere sganciata dai ruoli tradizionali, la scelta del partner rimane fortemente connessa ad aspetti più ampi, riguardanti il significato che essere coppia ha nella propria famiglia d’origine, le aspettative che ognuno dei due partner ripone sul “progetto famiglia”, il grado di autonomia emotiva che i due partner hanno raggiunto rispetto ai contesti relazionali di appartenenza. Se è vero, quindi, che ognuno di noi ha chiaro da cosa viene attratto (in termini di aspetto fisico e di tratti caratteriali), è altrettanto vero che la scelta del partner avviene in maniera prevalentemente inconsapevole ed è legata a esperienze individuali e familiari, prima fra tutte la relazione con il genitore di sesso opposto, che ci porta a ricercare un uomo o una donna simili al proprio padre o alla propria madre (scelta complementare), oppure con caratteristiche differenti (scelta per contrasto).
La frequenza e l’apparente facilità con le quali le unioni di oggi si trovano coinvolte in separazioni e fallimenti del progetto di coppia ci portano a interrogarci spesso sugli elementi di fragilità invece che su quelli di forza e vitalità; sembra che la coppia di oggi si incontri sulla base di aspettative molto più alte di quelle che caratterizzavano le coppie nel passato, innanzitutto il desiderio di felicità imperitura: oggi la relazione di coppia deve essere passionale, viva, entusiasmante e sempre in “modalità on”: la responsabilità, la noia, la routine, l’abitudine – tutti aspetti normali della relazione amorosa e che fanno parte della vita quotidiana di ogni coppia che abbia superato la fase della disillusione, anch’essa fisiologica e necessaria – sono vissute come insopportabili e prova della disfunzionalità della relazione e quindi, spesso, fonte di crisi e rottura del legame. «La sfida, per la coppia odierna, contiene elementi di forte complessità, poiché essa si inquadra in un contesto, quello attuale, ove sembrano prevalenti gli aspetti affettivo/sessuali a scapito di quelli di impegno e assunzione di responsabilità nella relazione» (Salerno, 2010, p. 18).
Quali sono dunque le dimensioni che devono essere sempre presenti nella vita di coppia e che consentono spesso ai professionisti che si occupano di relazioni familiari di avere il polso della situazione? Le aree più importanti sembrano essere 3: l’intimità emotiva, la progettualità, la passionalità erotica (Baldaro Verde e Todella, 2006); quale che sia la fase del ciclo di vita della coppia (formazione della relazione, fase della transizione alla genitorialità, coppia con bambini o coppia in fase adulta anziana), queste 3 funzioni devono essere sempre presenti e attive; riconoscere l’altro come compagno di vita, punto di riferimento affettivo e complice emotivo ci permette di fidarci e affidarci a lui/lei sia nei momenti di benessere che in quelli di difficoltà; mantenere sempre la capacità di progettare (che si tratti di un weekend fuori città, dell’acquisto di una casa o della scelta di diventare genitori) consente alla coppia di proiettarsi in un futuro condiviso, di pensare il legame vivo e presente anche in un tempo carico di incertezze ma percepito sempre come “tempo insieme”; infine, mantenere viva la sfera della passionalità non significa solo saper distinguere tra relazione di coppia e qualsiasi altra relazione affettiva, ma vuol dire anche preservare la dimensione più influente sull’equilibrio e il benessere della coppia e della persona, garantire l’espressione degli aspetti più liberi, intimi e istintivi del nostro comportamento, rispettare e riconoscere l’altro nella sua completezza, accettandolo nella maniera più vera e profonda.
Alessandra Salerno, psicologa e psicoterapeuta familiare, è docente di Modelli e interventi clinici sulla famiglia presso il Dipartimento di Scienze psicologiche, pedagogiche e della formazione dell’Università di Palermo nonché didatta presso l’Accademia di Psicoterapia della Famiglia, sede di Palermo.
QUANDO TUTTO INIZIA - Benedetta Serni
Le ragioni che conducono due individui a unirsi per formare una coppia costituiscono uno dei misteri più affascinanti ma anche tra i più difficili da risolvere. Pochi rinuncerebbero al profondo piacere, alle gioie e all’eccitazione dell’amore, nonostante i risvolti negativi dell’amore non corrisposto, delle delusioni e della disperazione conseguenti alla fine di un rapporto.
Ma i motivi che ci spingono verso un altro essere umano non possono essere pienamente compresi e resi prevedibili mediante la razionalità. È forse per questo che ci hanno provato canzoni e poesie a cogliere il carattere imperioso, come pure gli intensi rapimenti, di questo sentimento. E allora può sembrare quasi sacrilego dissezionare l’amore, ridurlo ai suoi elementi psicologici essenziali, spogliandolo della sua poesia e del suo fascino, anche se probabilmente ciò è utile a offrire spunti di riflessione e indicazioni pratiche.
PREVISIONI IMPOSSIBILI
L’inizio di una relazione presuppone, spesso, la fine di una relazione precedente. Quando finisce una relazione con una persona importante, il rapporto con se stessi si trova nella necessità di essere ricostruito e possibilmente riparato. Nel terminare una relazione si ha la necessità di ricostruire le proprie autostima e indipendenza, sviluppando un rapporto armonioso con se stessi nel farsi carico della propria vita. Tutto ciò sembra ovvio, e di fatto è ovvio; tuttavia, resta vero che è più difficile a farsi che a dirsi. Nei periodi di transizione fra una relazione e l’altra i sentimenti di disperazione e smarrimento possono essere molto forti. Una mente confusa non può essere una base solida su cui far poggiare qualcosa di nuovo e importante. Dunque, per poter avere davvero successo nell’iniziare un nuovo rapporto con un’altra persona è necessario avere prima di tutto un buon rapporto con se stessi.
Ma cosa spinge due persone a creare quel forte legame che induce la coppia all’impegno di un rapporto? Nell’innamoramento, in particolare nelle sue fasi iniziali, si tende sempre a concentrarsi sui pregi dell’altro. Si nota quanto siamo simili e compatibili con questo nuovo partner e si tende a interpretare le differenze come complementari. Per creare le basi di una nuova relazione è importante, quindi, concedersi il tempo necessario per riuscire a conoscere l’altro, così da poter esprimere amore o grande affetto nella consapevolezza di chi l’altro è veramente, e non in base a un’immagine idealizzata e probabilmente falsata nella nostra mente.
Predire la possibilità di riuscita in una relazione che inizia è qualcosa di impensabile. Le relazioni intime e le persone che le costruiscono si modificano nel tempo in modi che non sono pienamente preventivabili. Chi decide di sposarsi non si aspetta certo di essere vittima di un divorzio futuro. Ci sono coppie che restano insieme in relazioni che sembrano ormai morte (almeno emozionalmente) e altre che si rompono appena uno dei due partner smette di sentirsi “innamorato”.
INTIMITÀ E IMPEGNO
Stabilire che cosa abbia peso in una relazione, individuare le abilità che contano perché una relazione si mantenga nel tempo sono da sempre variabili oggetto di studio. Nell’arco della vita, l’amore assume molte forme, influenzate non solo dai gusti personali e dal gioco di interazione fra i partner, ma anche dagli stadi dello sviluppo, dalle differenze tra i generi e dai contesti sociali, economici e culturali. Il modo di amare risente delle precoci esperienze infantili, oltre che dal temperamento della persona adulta. La componente presente con maggiore intensità nella fase iniziale del rapporto è la passione. In questa fase il rapporto è caratterizzato da una partecipazione intensa, da una grande eccitazione e da un forte trasporto. L’intimità fisica trascina il rapporto prima che un’intimità emotiva e un saldo senso di dedizione reciproca si siano sviluppati, cosa che avviene con il passare del tempo, grazie alla condivisione di molte esperienze emotive e all’affrontare e superare insieme le difficoltà che si incontrano nel percorso di vita.
Una componente che cresce insieme al rapporto è l’intimità, fondamentale per la riuscita dello stesso. Questa si basa su sentimenti di fiducia e lealtà, tolleranza e accettazione reciproche. Per accrescerla è indispensabile una buona comunicazione che permetta ai partner di diventare reciprocamente partecipi delle rispettive paure, e di capire e superare gli inevitabili problemi che si affacceranno. Con il tempo e la mutua dedizione nell’affrontare insieme i problemi quotidiani, prendendosi cura giorno dopo giorno dell’altro anche a costo di rinunce personali, nell’impegnarsi in progetti comuni, prende corpo anche un’altra componente fondamentale dell’amore: l’impegno. Nel tempo la passione tenderà ineluttabilmente a diminuire e l’intimità a stabilirsi, mentre tenderanno ad aumentare l’impegno e la progettualità sviluppando un amore che possiamo definire “solido”.
Quello che in una relazione conta all’inizio, cambia in misura considerevole con il passare del tempo, sia riguardo a ciò che per essa è importante sia riguardo a quel che effettivamente la caratterizza. Scrivere un buon inizio, come per ogni favola che si rispetti, è la base per il più augurale “e vissero felici e contenti”.
Benedetta Serni è psicologa clinica con approccio strategico e membro dell’Istituto di Psicoterapia Strategica-Interazionista T.I.B.
Photo credit: Foto di Mateus Souza da Pexels
Questo articolo è di ed è presente nel numero 265 della rivista. Consulta la pagina dedicata alla rivista per trovare gli altri articoli presenti in questo numero. Clicca qui