Famiglia
n. 260, Marzo-Aprile 2017
Il numero 260 di Psicologia Contemporanea è dedicato alla famiglia. Ecco alcuni articoli che troverai al suo interno:
LA FAMIGLIA È CAMBIATA. ANCHE PER I FIGLI di Matteo Lancini. Negli ultimi decenni la famiglia è passata da un modello genitoriale fatto di norme, ingiunzioni e punizioni, a uno che rispetta l’identità specifica del figlio e ne supporta la crescita dialogando con lui. Dal «devi obbedire!» si è arrivati al «devi capire».
FAMIGLIE ADOTTIVE. TRA ANTICHE FERITE E NUOVE POSSIBILITÀ di Ferdinando Salamino e Elisa Gusmini. L’adozione è la storia di un’opportunità che comincia con una perdita. La psicologia, spesso impegnata a lenire il dolore per la perdita offrendo rassicurazioni talvolta terribilmente semplificanti, deve porsi anche l’obiettivo di valorizzare le nuove possibilità.
PERCHÉ SIAMO TANTO DIVERSI DAI NOSTRI FAMILIARI? di Valeria Ugazio. Nella famiglia, come in tutti i sistemi, ognuno deve ricoprire una posizione diversa da quella degli altri membri. È così che spesso, pur condividendo lo stesso ambiente (e parte del patrimonio genetico), i figli sono tanto diversi dai genitori e i fratelli tra loro.
LA TERAPIA FAMILIARE FUNZIONA DAVVERO? di Lisa Fellin. Un’ampia evidenza empirica attesta la validità della terapia familiare in termini di brevità del trattamento, vasta gamma dei disturbi e disagi per i quali risulta efficace, stabilità negli anni dei benefici raggiunti e risparmio economico.
NOI E I NOSTRI FIGLI. IMPARA A LITIGARE BENE di Silvia Vegetti Finzi. A qualunque età, i conflitti non devono essere considerati per forza indici di una qualche disfunzionalità. Gestiti bene, infatti, possono contribuire a instaurare equilibri mancanti e rapporti più corretti e leali.
L’ANORESSIA GIOVANILE. CONOSCERE E TRATTARE CON SUCCESSO UNA PSICOPATOLOGIA FRA LE PIÙ SPAVENTOSE di Giorgio Nardone. Diversamente dall’impostazione clinica tradizionale, oggi appare sempre più confermato che si cura meglio l’anoressia giovanile intervenendo nel contesto familiare e cercando di smantellare in tempi brevi la sintomatologia, per poi ristabilire le varie dinamiche che le presiedono.